Si conclude a favore del Comune di Forte dei Marmi la vicenda burocratica dell’ammissione in graduatoria del piano triennale di edilizia scolastica, bandito dalla Regione Toscana.

Quest’ultima aveva escluso la domanda del Comune, in quanto la delibera comunale di approvazione del progetto da finanziare non risultava essere stata inoltrata per un mero disguido telematico sul portale dedicato, ma era pervenuta solamente tramite la pec che concludeva la procedura di presentazione della domanda.

Si trattava dunque di un dettaglio assolutamente irrilevante. Oltretutto “l’errore” si era verificato alcuni giorni prima della scadenza del termine per la presentazione delle domande e l’ufficio aveva prontamente contattato la Regione. Quest’ultima, manifestando una rigidità burocratica del tutto ingiustificata (anche alla luce dell’obbligo di leale collaborazione tra Enti), aveva ribadito l’esclusione senza possibilità di emendamento alcuno. Vani erano stati da parte del Comune i tentativi di ottenere un annullamento in autotutela del provvedimento di esclusione.

Il Comune era stato quindi costretto a ricorrere al Tar Toscana per mezzo del proprio legale, avvocato Giuliano Turri. Già nella prima udienza del novembre scorso, il Tribunale aveva ritenuto ininfluente l’errore, ammettendo con riserva il Comune nella graduatoria per i finanziamenti.

Infine l’atto conclusivo, il giorno 26 giugno, all’esito della pubblica udienza di discussione, il Tar, con sentenza n. 997/2019, ha confermato il proprio orientamento, affermando tra l’altro che la Regione avrebbe dovuto praticare nel caso in specie il cosiddetto ricorso istruttorio, vale a dire, avrebbe dovuto quantomeno consentire al Comune di emendare la domanda, dato che i termini per la presentazione della stessa non erano ancora scaduti.

“La Regione – afferma il Sindaco Bruno Murzi – in questa vicenda si è arroccata testardamente nella difesa di ufficio di una posizione burocratica ingiusta e giuridicamente insostenibile. Senza considerare quanto questa posizione abbia inciso in termini di tempo, di denaro ed energie che hanno coinvolto i nostri uffici e anche quelli regionali. Bastava interpretare il bando alla luce dei criteri di ragionevolezza e proporzionalità che sono vere e proprie norme giuridiche del nostro ordinamento. Oltretutto l’interesse pubblico della richiesta di finanziamento non differiva da quello della Regione, trattandosi di finanziamenti che venivano dallo Stato per mettere a norma o costruire ex novo scuole adeguate ai moderni standard di sicurezza. Stiamo parlando di bambini e dei loro diritti a ricevere l’istruzione in una scuola sicura. Solo questo sarebbe dovuto bastare. E noi lo avevamo ben evidenziato anche nel Consiglio Comunale straordinario richiesto dall’opposizione. Questa vittoria è la conferma della bontà della nostra posizione e della sostanziale correttezza dell’operato degli uffici”.

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ultimo aggiornamento: 28-06-2019


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